Vita da nerd – Chi era Ada Lovelace, la prima donna programmatrice della storia
Ada Lovelace era una matematica inglese nata a Londra nel 1815. Figlia del poeta e politico George Byron è oggi riconosciuta da tutti come la “madre dei computer”. Fu lei nel 1843 a sviluppare il primo software informatico che servì come base nell’ideazione della macchina analitica progettata da Charles Babbage (che oggi riteniamo essere il più antico antenato del computer) il cui fine era quello di eseguire operazioni numeriche e simboliche. La macchina di Babbage si fondava su un sistema di schede perforate, che a sua volta si basava sul modello di quelle usate nel telaio di Jaquard. Il matematico fu talmente colpito dall’intelligenza della giovane donna che, dopo essersi conosciuti ad una festa nei salotti londinesi, iniziarono a collaborare a distanza, nonostante i 24 anni di età che li separavano.
Ad indirizzarla su questa strada ci pensò la mamma Anne Isabella Millbanke, anch’ella matematica, che tentò in tutti i modi di allontanarla dagli studi umanistici. Fu così che Ada pubblicò i suoi primi studi nel 1840 sotto falso nome usando uno pseudonimo maschile ma mostrando tutte le sfumature della sua mente brillante. A lei va il merito di avere capito che le macchine computazionali avrebbero potuto trascendere il campo dei soli numeri elaborando qualunque tipo di informazione, dalle parole, alle immagini, alla musica. Un suo illuminante commento sui limiti dell’intelligenza artificiale fu pubblicato su “Scientific Memoirs” nel 1843 e fu ritenuto avanguardistico.
Nell’ormai famosa “Nota G” Ada Lovelace ideò e descrisse un algoritmo (ossia una serie finita di istruzioni per risolvere un problema) che doveva permettere alla macchina analitica di calcolare un elemento della serie dei numeri di Bernoulli senza dover calcolare i suoi precedenti. A partire da una funzione definita da Babbage, riuscì a sviluppare il primo programma per un calcolatore. È a tutti gli effetti il primo esempio di software della storia. Questa la scoperta più innovativa della scienziata, che gettò le basi della moderna informatica e la rese famosissima soprattutto nei territori anglosassoni e in Germania. Oggi la ritroviamo anche nel linguaggio informatico Ada a lei intitolato; un linguaggio di programmazione object oriented risalente ai primi anni ‘80.
Ada Lovelace – il cui vero nome era Augusta Ada King, contessa di Lovelace – morì a soli 36 anni a causa di un tumore all’utero e non prima di cadere in rovina per colpa del gioco d’azzardo e nel tentativo di sovvenzionare proprio la macchina di Babbage, che nel frattempo aveva perso i finanziamenti del governo britannico, tant’è che il lavoro fu portato a termine da suo figlio anni dopo.
Oggi ogni secondo martedì di ottobre per tradizione si festeggia l’Ada Lovelace Day per rendere omaggio a colei che è anche definita “l’incantatrice di numeri” e nonché la madre dell’informatica moderna.